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Saldo e stralcio

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Il saldo e stralcio è una procedura che consente al debitore di estinguere la sua posizione debitoria ottenendo una riduzione dell’ammontare complessivo dei debiti cumulati. In questo modo, egli avrà maggiori possibilità di risanare la propria situazione finanziaria, evitando di trascinarsi il peso del debito per molti anni, forse anche per tutta la vita.

Qual è uno dei casi più tipici in cui il debitore decide di ricorrere al saldo e stralcio ?

Uno dei casi più tipici in cui il debitore decide di ricorrere al saldo e stralcio è quello del pignoramento della casa. Questo perché, se effettivamente il suo immobile dovesse finire all’asta, rischierebbe di essere venduto a un prezzo decisamente inferiore al suo reale valore di mercato. Di conseguenza, il debitore andrebbe incontro all’eventualità di non riuscire a saldare tutti i suoi debiti, in quanto il ricavato della vendita potrebbe non bastare. Insomma, rischierebbe di trovarsi in una situazione paradossale, in cui sarebbe ancora fortemente indebitato pur avendo perso la casa.

Cos'è il debito residuo ?

Stiamo parlando del problema del debito residuo: l’incubo del debitore non per forza finisce con la vendita all’asta proprio perché, come abbiamo appena visto, i debiti non si estinguono automaticamente. Se il ricavato non basta a saldarli completamente, la parte residua continua a pesare sulle spalle del debitore. E questo implica l’eventualità di vedersi pignorati altri beni di sua proprietà o addirittura una parte del suo stipendio! Parallelamente, finirà sulla lista dei cattivi pagatori e non potrà più accedere ad alcuna forma di finanziamento, nemmeno per acquistare oggetti di prima necessità, come un’automobile o un elettrodomestico.

Saldo e stralcio immobiliare

Lo stralcio immobiliare consente di evitare tutto questo. La procedura si fonda su due pilastri fondamentali:

  • il raggiungimento di un accordo con i creditori in merito alla somma di denaro da restituire per poter considerare estinto il debito nei loro confronti;

  •  la vendita della casa, evitando però la svendita all’asta.

Vediamo questi due punti un po’ più nel dettaglio. Innanzitutto, l’accordo con i creditori deve mirare all’azzeramento del debito. Di conseguenza, è molto probabile che questi dovranno accontentarsi di ricevere meno di quanto effettivamente gli spetti. Eppure, ci sono buone probabilità che accettino. Come abbiamo visto, le aste generano molta incertezza riguardo all’effettivo prezzo di vendita e, se questo dovesse risultare significativamente più basso rispetto all’ammontare del debito, i creditori rischierebbero di ricevere solo una minima parte dei loro soldi. A questo, si aggiungono i problemi a livello di tempistiche, che in certi casi possono rivelarsi anche molto lunghe. Per tutti questi motivi, spesso il saldo e stralcio risulta la soluzione più conveniente anche per i creditori.

Riguardo invece al secondo punto, il debitore dovrà in ogni caso ripagare una parte dei suoi debiti e, non avendo altra disponibilità, dovrà comunque vendere la casa a un prezzo che gli consenta di rispettare l’accordo raggiunto con i creditori. Il vantaggio è evidente: pur dovendo rinunciare alla sua abitazione, il debitore avrà in questo caso la certezza di saldare interamente i suoi debiti, senza incorrere nel rischio di restare ancora indebitato.

Questa possibilità esiste nonostante il fatto che una casa pignorata non possa più essere venduta nel mercato libero. Ma solo a patto che sia stato raggiunto un accordo con tutti i creditori coinvolti nella procedura esecutiva.

Quali sono i vantaggi del saldo e stralcio rispetto alla vendita all’asta ?

Vediamo ora un esempio concreto che ci permetta di capire meglio quali sono i vantaggi del saldo e stralcio rispetto alla vendita all’asta.

Saldo e stralcio immobiliare libri

Il valore di una casa pignorata è stato stimato a 200.000 euro dal perito del Tribunale, mentre il debito complessivo cumulato dal proprietario è di 150.000 euro. La vendita all’asta della casa dovrebbe dunque coprire ampiamente il debito. Il problema è che quasi sempre intervengono dei meccanismi per cui il prezzo fissato dal perito viene ridotto drasticamente. Questo avviene in particolare quando le prime aste vanno deserte, cioè nessuno vi prende parte in qualità di offerente. In questi casi, il Giudice può decidere di abbassare il prezzo base dell’asta successiva fino al 25%. Un altro aspetto di cui occorre tenere conto è quello relativo alla differenza tra prezzo base e offerta minima. Il prezzo base della prima asta dovrebbe corrispondere al valore stimato dal perito, ma il Giudice potrebbe comunque decidere di fissare l’offerta minima (l’importo minimo che può essere offerto dai partecipanti) a un livello più basso, anche in questo caso ridotto del 25% rispetto al prezzo base.

Tornando all’esempio della casa pignorata che vale 200.000 euro, mettiamo che già nel corso della prima asta il Tribunale decida di fissare un’offerta minima ridotta del 25%. Le offerte da parte dei potenziali acquirenti potranno quindi partire da 150.000 euro. Nonostante questo, l’asta va deserta e si rende necessario organizzarne una seconda. Per aumentare le probabilità di riuscire a vendere la casa, il Giudice decide di ridurre del 25% il prezzo base e di conseguenza anche l’offerta minima, che si attesta ora a 112.500 euro. Arrivati a questo punto, la casa verrebbe molto probabilmente venduta a un prezzo inferiore all’ammontare complessivo del debito e il ricavato della vendita non basterebbe più a saldarlo.

Tirando le somme, il debitore potrebbe essere costretto a svendere a 112.500 euro una casa che ne vale 200.000, con in più la beffa di restare con un debito residuo di 37.500 euro!

Con il saldo e stralcio, tutto questo non sarebbe successo:

  • il debitore avrebbe avuto prima di tutto la possibilità di rinegoziare l’ammontare del debito con i creditori;

  • dopo aver raggiunto l’accordo con i creditori, avrebbe potuto trovare un acquirente per la sua casa e venderla a un prezzo che gli avrebbe consentito di estinguere completamente il debito.

Una volta ricevuta la somma concordata, i creditori sono infatti tenuti a firmare una rinuncia agli atti. Si tratta di un documento fondamentale, con il quale rinunciano di fatto ad avanzare qualsiasi ulteriore pretesa nei confronti del debitore, presente e futura. Una volta firmata la rinuncia agli atti, la procedura di saldo e stralcio è conclusa e il debitore può finalmente ricominciare da zero con la certezza di non dovere più niente a nessuno!

Il problema dell’impossibilità per il compratore di accendere un mutuo per finanziare l’acquisto di una casa pignorata

Resta però ancora un nodo da risolvere. Dopo aver raggiunto l’accordo con i creditori, bisogna trovare un compratore per la casa del debitore, e occorre farlo in tempi brevi. Il vero problema consiste nell’impossibilità per il compratore di accendere un mutuo per finanziare l’acquisto di una casa pignorata. La sola banca disposta a concederglielo potrebbe essere la stessa coinvolta in qualità di creditrice nella procedura di pignoramento, ma in quel caso le condizioni sarebbero probabilmente molto svantaggiose.

Di conseguenza, l’unica alternativa concreta è quella di trovare un acquirente che non abbia bisogno di ricorrere a un mutuo per acquistare l’immobile. Una cosa non certo facile, ma esiste una soluzione anche per questo!

Testimonianze

VIDEO TESTIMONIANZE REALI DA PERSONE CHE SONO STATE AIUTATE DA CASE ITALIA

 
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Da oltre dieci anni, noi di Case Italia ci occupiamo di risolvere il problema del debito nel nostro paese. Aiutiamo le famiglie italiane a portare avanti la procedura di saldo e stralcio, evitando la vendita all’asta della casa e cancellando tutti i loro debiti grazie all’ottenimento della rinuncia agli atti. E la loro casa, la acquistiamo direttamente noi. Così eliminiamo anche il problema di riuscire a trovare un acquirente per tempo!