Chi paga il mutuo in caso di separazione? | Case Italia

Chi paga il mutuo in caso di separazione?

I coniugi che hanno contratto insieme un mutuo per l'acquisto della casa familiare dividono tra loro i costi di tale impegno...

Chi paga il mutuo in caso di separazione?
20 agosto 2018
Case Italia Srl
Debito bancario

In Italia, negli ultimi 20 anni, le unioni di lunga durata in Italia sono diminuite quasi di un quarto; per la precisione, la quota di separazioni relativa ai cosiddetti matrimoni di lunga durata (vale a dire quelli uguali o superiori a 17 anni) è passata dall’11,3 per cento del 1998 al 23,5 per cento registrata a fine 2017.

Di conseguenza stanno aumentando in modo esponenziale il numero delle case all’asta per cause di separazione tra coniugi.

Separazione, chi paga le rate del mutuo cointestato?
 

Il contratto di mutuo rimane vincolante per i contraenti
Le rate sul mutuo della casa vanno pagate dal soggetto a cui risulti intestato il contratto con la banca.

Se i coniugi hanno contratto insieme un mutuo per l’acquisto della casa familiare, dividendo tra loro i costi di tale impegno, in caso di separazione consensuale in cui abbiano stabilito che l’appartamento spetti in proprietà a uno solo dei due, il coniuge che sia divenuto unico proprietario dell’immobile sarà tenuto al pagamento delle rate del mutuo e avrà diritto alla detrazione fiscale sugli interessi passivi dell’intera somma.

La detrazione degli interessi sul mutuo stipulato per l’acquisto dell’immobile spetta al coniuge acquirente e intestatario del contratto di mutuo, anche se la casa è adibita ad abitazione principale di un suo familiare; è considerato “familiare” anche il coniuge separato, finché non intervenga l’annotazione della sentenza di divorzio.

Pertanto il coniuge proprietario, trasferitosi dopo la separazione, può continuare a beneficiare della detrazione.

In caso di divorzio, il beneficio della detrazione spetta al coniuge trasferito per la quota di competenza solo se nell’immobile continuano ad abitare i figli.

Vendita della casa o accollo del mutuo, cosa conviene fare?

Sono diverse le strade, più o meno pacifiche, per dividersi vantaggi o oneri in caso di mutuo cointestato.

  • Estinguere il mutuo vendendo casa: è la soluzione più logica ma meno facile da attuare, soprattutto in presenza di figli, per i disagi che comporta se non si ha un’altra sistemazione in cui risiedere. E’ consigliabile, però, se la casa è grande e i costi per la gestione sono molto alti. Se l’estinzione del mutuo è contestuale al rogito attraverso il ricavato della vendita, l’ipoteca viene cancellata e i guadagni rimanenti della vendita dell'immobile andranno divisi equamente tra i due ex coniugi. 
     
  • Pagamento congiunto del mutuo cointestato: concordare di continuare a pagare insieme le rate del mutuo è la soluzione consigliabile se si sono mantenuti buoni rapporti e in caso di coppie con figli. Il pagamento congiunto andrà detratto, in fase di accordo di separazione, dall’assegno di mantenimento. Il pagamento delle rate residue di mutuo può essere imposto dal giudice stesso, come forma di contribuzione dell’ex coniuge al mantenimento dei figli.
     
  • Sostituzione del mutuo: soprattutto se il contratto è stato stipulato qualche anno fa, con condizioni poco conveniente, è consigliabile studiare una di queste soluzioni, con il passaggio ad un altro istituto di credito e la modificando le condizioni e facendo risultare come intestatario uno solo tra marito e moglie.
     
  • Accollo del mutuo cointestato in caso di separazione: un’altra soluzione è che uno dei due coniugi diventi unico intestatario della casa e del contratto di mutuo. In questo caso l’ultima parola spetta alla banca che dovrà valutare se l’unico coniuge intestatario sia in grado di sostenere importo della rata mensile.

Mutuo cointestato, che succede sei uno dei due ex non paga?

La banca è un soggetto estraneo all’accordo di separazione e, ad esempio, se l’ex marito cui è imposto il pagamento della rata del mutuo è inadempiente, la banca potrebbe agire anche nei confronti della ex moglie assegnataria della casa, in quanto cointestataria del mutuo a suo tempo stipulato.

La moglie potrà però presentare una denuncia penale: la giurisprudenza della Cassazione ha più volte precisato che in questi casi scatta il reato di ‘violazione degli obblighi di assistenza familiare’.

Altra riflessione, si pensi, ad esempio, a un genitore che acquista un appartamento per il figlio, intestandolo a quest’ultimo, ma obbligandosi in prima persona con la banca nel pagamento del mutuo. Di certo all’istituto di credito non interesserà che, tra padre e figlio, si sia incrinato il rapporto e che, di conseguenza, il genitore non intenda più proseguire nel pagamento del mutuo, ma interesserà solo la “solvibilità” di chi si è impegnato alla restituzione del prestito.

Con la separazione avviene un po’ la stessa cosa: a prescindere dalla scelta di separarsi, da chi rimanga ad abitare nella casa familiare o da chi ne sia l’effettivo proprietario, le condizioni contrattuali negoziate nel contratto di mutuo resteranno valide e il mutuo dovrà essere pagato per intero, in caso contrario la casa potrebbe essere messa in asta.

Ciò non significa, tuttavia, che il giudice non possa tenere conto, nell’ambito di un giudizio di separazione, di questa importante spesa o che i coniugi non possano trovare un accordo che riesca a contemperare le esigenze di ciascuno.


 Cosa fare se la prima casa dovesse essere oggetto di un'asta giudiziaria?

CLICCA QUI E LEGGI LA RISPOSTA

                                                                                
Case Italia, opera attraverso professionisti che, con la dovuta attenzione e riguardo, decideranno di intervenire in una trattativa di rinuncia agli atti, per la cancellazione definitiva sia dell’asta immobiliare che del debito residuo, quando avranno garanzie da parte del creditore di “liberare” completamente l’esecutato da qualsiasi fidejussione depositata.

 

Condividi questo articolo se conosci qualcuno che si è separato.

Credito Italia nella persona del suo amministratore, in vista delle imminenti nuove norme regolatorie che verranno emanate dall'Unione Europea in riferimento al mercato FinTech, ha deciso di cambiare nome per evitare ogni possibile equivoco sulla sua attività di gruppo (con riferimento sia a Rendimento Etico srl che a Credit Investment NPL srl) e sulla sua mission focalizzata esclusivamente al mondo immobiliare residenziale e agli NPL.
Quindi da oggi il nostro nome sarà Case Italia srl e abbiamo cambiato nome anche alla nostra controllata CI NPL srl mentre resta confermato il nome della nostra piattaforma Rendimento Etico srl.
Siamo pronti anche per domani vista la velocità dell'oggi !