Come funziona il pignoramento della prima casa?

Come funziona il pignoramento della prima casa?

In quali casi la prima casa è pignorabile? Esiste un'alternativa alla confisca?

Come funziona il pignoramento della prima casa?
06 agosto 2021
Case Italia Srl
Debito bancario

L’esecuzione forzata o pignoramento della casa è un procedimento con il quale un creditore rivendica il diritto di diventare proprietario del bene, qualora il debitore non riesca a onorare un debito contratto.

Ma come funziona il pignoramento della prima casa?

Ecco un caso più frequente di quanto si pensi: una famiglia accende un mutuo per l’acquisto della prima casa, e, dopo anni di pagamenti e sacrifici, avviene qualcosa che impedisce di continuare a pagare le rate mensili. Si può trattare della perdita del lavoro o di una situazione di cassa integrazione, della morte di uno dei due coniugi intestatari del mutuo o, in generale, del sopraggiungere di un cambiamento nella situazione economica.

In caso di mancato pagamento di una o più rate, la banca solleciterà formalmente e informalmente e, ove possibile, si rivarrà su eventuali garanti.

Tuttavia, se l’inadempienza si protrae nel tempo, la banca procederà con il pignoramento ovvero la confisca e la messa all’asta.

Vediamo alcune domande frequenti su come funziona il pignoramento della prima casa.

Quando è possibile il pignoramento e quando no?

Ci sono dei limiti al pignoramento della prima casa.

Se il creditore è privato (ad esempio la banca o il condominio), la casa può sempre essere confiscata e venduta all’asta. Se invece il creditore è Equitalia o l’Agenzia delle Entrate la prima casa non può essere pignorata se il debitore vi ha la residenza anagrafica, purché non si tratti di un immobile di lusso.

Non esiste invece un limite di denaro dovuto sotto al quale non è possibile pignorare la prima casa da parte di un creditore privato, tuttavia non vale la pena per il creditore intraprendere questo percorso per piccolissimi crediti.

Dopo quante rate non pagate la banca può pignorare la casa?

Con le nuove regole europee in materia di default, la banca può procedere al pignoramento della prima casa se si è accumulato un ritardo superiore a 30 giorni ma inferiore a 180 nel pagamento di almeno 7 rate.

Se si è accumulato un ritardo superiore a 180 giorni nel pagamento di una o più rate, basta anche una sola rata arretrata per far scattare il pignoramento e far partire la procedura esecutiva per l’asta.

Si può continuare a vivere in una casa pignorata?

Quando la casa viene pignorata, il debitore può continuare a viverci. Lo sgombero infatti avviene solo quando l’immobile viene assegnato in occasione dell’asta.

Se la casa è pignorata, che cosa avviene ai mobili e agli oggetti personali che vi sono contenuti?

Se l’atto di pignoramento riguarda solo l’immobile e non i beni che vi sono contenuti, come mobilio e oggetti personali, allora il debitore continuerà a essere proprietario di quei beni.

Il pignoramento però riguarda anche accessori, pertinenze e frutti dell’immobile: questo significa ad esempio che il pignoramento riguarda anche il reddito generato dalla casa se questa è stata data precedentemente in locazione.
 

Una casa cointestata può essere pignorata?

Una casa cointestata può essere pignorata indipendentemente dalla percentuale di appartenenza, ma sussistono dei limiti che variano a seconda di chi sia il soggetto creditore.

Se il creditore è un privato, il pignoramento può avvenire in misura corrispondente alla percentuale di appartenenza del debitore. Nonostante la pignorabilità sia limitata a una sola parte, il giudice può decidere di mettere in vendita l’intero immobile per poi in un secondo momento restituire al cointestatario il valore corrispondente alla sua quota. Quest’ultimo ha il diritto di opporsi alla vendita, riscuotendo la parte pignorata.

 

Il pignoramento risolve il problema del debito?

Spesso il pignoramento della casa non basta a estinguere i debiti, e non è rara la possibilità che una famiglia, dopo anni di sacrifici, si ritrovi senza casa e con il quinto dello stipendio pignorato fino alla chiusura del debito: insomma, anche a vita.

Questo succede perché la vendita della casa all’asta ha un costo che si va a sommare ai debiti e inoltre, per sua natura, comporta una svalutazione consistente del valore dell’immobile.

Se poi più di un’asta va deserta, ecco che i costi lievitano, a fronte dell’abbassamento del prezzo base d’asta.

Per non parlare di altri creditori che si possono insinuare nel procedimento.

Il risultato è che il proprietario di una casa, a fronte di un grave problema che gli ha reso impossibile pagare alcune rate del mutuo, si ritrova a dover sgomberare il proprio immobile e a dover onorare altri debiti.

Si può evitare questo incubo a occhi aperti?

Sì, un modo c’è.

Come evitare il pignoramento della prima casa?

In alcuni casi esiste la possibilità di evitare la messa all’asta della casa con tutto quello che essa comporta:

  • La pubblicità del procedimento
  • Le visite a casa dei potenziali assegnatari
  • La vendita a un valore svalutato
  • Lo sgombero dell’ufficiale giudiziario
  • Il permanere di una situazione debitoria anche dopo l’asta.

La soluzione che Case Italia ricerca gratuitamente per i debitori esecutati è la cosiddetta rinuncia agli atti. In pratica si tratta di una procedura stragiudiziale attraverso la quale Case Italia si rivolge direttamente ai creditori e tratta per ottenere il totale azzeramento del debito. Per il debitore si tratta in pratica di una vendita al di fuori dell’asta, con l’assicurazione della rinuncia dei creditori a qualunque ulteriore pretesa.

Se temi che la tua casa possa venire pignorata, contatta Case Italia prima che sia troppo tardi.

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