La casa ha sempre rappresentato il più diffuso obiettivo di investimento nel nostro paese; basta considerare che la percentuale di proprietari di un immobile è pari al 73%, nettamente superiore rispetto al resto d’Europa. Il motivo è che la casa è da sempre un punto di riferimento sicuro per gli italiani, perché rappresenta solidità, sicurezza e stabilità.
Negli ultimi anni però questo settore ha vissuto un periodo di forte collasso, in conseguenza alla grave crisi che ha devastato l’intera economia mondale. Molte persone sono state scoraggiate dall’acquistare una casa per la paura di non riuscire a sopportare le spese o di perdere il lavoro e quindi di non essere più in condizioni di pagare un mutuo; il mercato immobiliare ha quindi subito una battuta d’arresto, con l’inevitabile calo dei prezzi delle case, che ha addirittura raggiunto il -40% in alcune parti d’Italia.
Ed è proprio in momenti come questo che entrano in gioco i veri investitori: attendendo la discesa del valore di una proprietà per poi acquistarla.
Ad oggi, stiamo ancora attraversando una fase di transizione, in cui il mercato degli immobili non si è ancora ripreso (si stima una ripartenza tra il 2020 e il 2023); secondo l’ISTAT, la compravendita immobiliare nel II trimestre del 2017 è incrementata del 2,7% rispetto al II trimestre del 2016, ma con una riduzione dei prezzi pari allo 0,8%. Ciò significa quindi che il momento più opportuno per inserirsi in questo business è proprio adesso.
Questa favorevole opportunità consiste nell’investire direttamente sull’immobile, acquistandolo in forte saldo, nel ristrutturarlo e rimetterlo in vendita a prezzo competitivo nel minor tempo possibile. In questo modo, monitorando e amministrando personalmente l’evoluzione della manovra, si arriverà a produrre, in un arco di tempo compreso tra i 3 e 12 mesi, un ritorno d’investimento che può variare dal 25% all’80%, il tutto prima che il mercato torni in ripresa.
Secondo l’analisi effettuata dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa sulla base delle compravendite realizzate tramite le agenzie affiliate, è stato reso noto che nel primo semestre del 2017 il 17,6% degli investimenti è stato portato a termine e che, rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente, il business si è incrementato dello 0,9%.
Credito Italia nella persona del suo amministratore, in
vista delle imminenti nuove norme regolatorie che verranno emanate
dall'Unione Europea in riferimento al mercato FinTech, ha deciso di
cambiare nome per evitare ogni possibile equivoco sulla sua attività
di gruppo (con riferimento sia a Rendimento Etico srl che a Credit
Investment NPL srl) e sulla sua mission focalizzata esclusivamente al mondo
immobiliare residenziale e agli NPL.
Quindi da oggi il nostro nome sarà
Case Italia srl e abbiamo cambiato nome anche alla nostra
controllata CI NPL srl mentre resta confermato il nome della nostra
piattaforma Rendimento Etico srl.
Siamo pronti anche per domani vista la
velocità dell'oggi !