Assegnazione casa coniugale e aste | Case Italia

Assegnazione casa coniugale: l’immobile può andare all’asta?

L'assegnazione della casa coniugale può evitare la vendita all'asta?

Assegnazione casa coniugale: l’immobile può andare all’asta?
16 maggio 2019
Case Italia Srl
Pignoramento della casa

Nel post pubblicato la scorsa settimana sul blog di Case Italia, abbiamo spiegato cosa succede se una casa gravata da un diritto di abitazione va all’asta. Abbiamo approfondito diversi aspetti importanti, chiarendo in quali casi questo diritto è opponibile e in quali invece non lo è.

Oggi vogliamo restare in tema, affrontando però un caso particolare: quello dell’assegnazione della casa coniugale in caso di separazione. La casa assegnata a uno dei coniugi separati può andare all’asta? In quali casi e a quali condizioni? In questo post ti daremo tutte le risposte di cui hai bisogno.

L’assegnazione della casa coniugale in sintesi

In caso di separazione o divorzio, il giudice può disporre l’assegnazione della casa coniugale a uno dei due coniugi. Si tratta sostanzialmente di un diritto di abitazione: il coniuge a cui vengono affidati i figli può rimanere ad abitare nella casa familiare anche senza esserne il proprietario.

Lo scopo principale di questo provvedimento è quello di tutelare i figli della coppia, che potranno così continuare a vivere nella casa e nell’ambiente in cui sono cresciuti fino a quel momento.

Assegnazione della casa coniugale e vendita all’asta

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente ti starai domandando se una casa oggetto di assegnazione coniugale può essere comunque pignorata e messa all’asta. La risposta è sì: l’assegnazione coniugale non ha l’effetto di sospendere o bloccare il pignoramento.

Ciò non toglie che vi siano dei fattori importanti da considerare: il diritto di assegnazione della casa coniugale non si estingue automaticamente con la vendita all’asta dell’immobile. Come per il diritto di abitazione, vi sono dei casi in cui l’assegnazione è opponibile, ovvero continua a sussistere.

Ma questa non è l’unica cosa di cui devi tenere conto, perché l’assegnazione della casa coniugale è un provvedimento che ha lo scopo preciso di tutelare la famiglia, in particolare i figli. Di conseguenza, la casa potrà essere venduta all’asta libera da vincoli solo in pochi casi particolari. Questo significa che puoi smettere di preoccuparti e dormire sonni tranquilli? Non esattamente. Nei prossimi paragrafi vedremo quando il diritto di assegnazione della casa coniugale è opponibile in caso di pignoramento, cioè quando continua a esistere anche dopo la vendita all’asta.

Cosa succede in caso di vendita all’asta della casa coniugale

Abbiamo visto che il diritto di assegnazione della casa coniugale è per certi versi molto simile al più generale diritto di abitazione: in entrambi i casi l’immobile che ne è gravato può essere venduto all’asta, ma il diritto non si estingue automaticamente con la vendita. D’altra parte, quando sulla casa grava un diritto di abitazione, questa può essere venduta libera da vincoli a determinate condizioni. Ciò vale anche per l’assegnazione coniugale ma, proprio perché si tratta di un provvedimento a tutela della famiglia, le condizioni sono più restrittive.

Tra poco vedremo cosa può succedere in caso di vendita all’asta di una casa che è stata assegnata a uno dei due coniugi in caso di separazione. Prima però dobbiamo fare una premessa importante: affinché il diritto di assegnazione della casa coniugale sia opponibile, ovvero possa essere fatto valere nei confronti di terze persone in caso di pignoramento della casa, questo deve essere trascritto nei registri immobiliari e reso pubblico.

Nel momento in cui una casa con diritto di assegnazione coniugale viene venduta all’asta, sarà proprio la data della trascrizione a determinare cosa potrà accadere. Vediamo i possibili scenari:

  • Se il diritto di assegnazione viene trascritto prima del pignoramento: in questo caso, il diritto è opponibile e continua quindi a sussistere fino alla sua cessazione, cioè fino al raggiungimento dell’indipendenza economica dei figli. Capisci che in una situazione del genere è molto difficile che la casa venga venduta all’asta. L’acquirente non potrebbe godere in alcun modo dell’immobile che ha acquistato: non potrebbe abitarci, non potrebbe affittarlo e con tutta probabilità non riuscirebbe neppure a rivenderlo.
  • Se il diritto di assegnazione viene trascritto dopo il pignoramento, ma l’assegnazione della casa risale a una data precedente: in una situazione di questo tipo, l’assegnazione non è opponibile fino alla sua cessazione ma soltanto per un periodo di nove anni. In altre parole, il coniuge a cui è stata assegnata la casa potrà continuare a viverci per un periodo di tempo limitato e non fino al raggiungimento dell’indipendenza economica dei figli.
  • Se il diritto di assegnazione non è mai stato trascritto, ma la casa è stata assegnata prima del pignoramento: anche in questo caso, il coniuge a cui è stata assegnata la casa potrà continuare ad abitarci per un periodo di nove anni e non fino alla cessazione del diritto.
  • Se la casa è stata assegnata dopo il pignoramento. Questa è l’unica eventualità in cui il diritto di assegnazione si estingue al momento della vendita all’asta. Il nuovo proprietario potrà disporre dell’immobile fin da subito e il coniuge assegnatario perderà così il diritto di abitazione.

L’assegnazione della casa coniugale protegge dall’esecuzione forzata?

Come avrai capito leggendo il paragrafo precedente, il diritto di assegnazione della casa coniugale è tutelato in modo particolare. Anche nell’eventualità che non sia stato trascritto, resta comunque in vigore per un periodo di nove anni, cosa che ha il potere di scoraggiare qualsiasi potenziale acquirente. L’unico caso in cui l’immobile può essere acquistato all’asta libero da vincoli è quello in cui il provvedimento di assegnazione risale a una data posteriore al pignoramento. Detto questo, l’assegnazione della casa coniugale non protegge di per sé dall’esecuzione forzata. I creditori hanno comunque la facoltà di avviare il procedimento esecutivo.

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C’è una via d’uscita a tutto questo? Fortunatamente sì. E te ne vogliamo parlare adesso. Se sei separato o divorziato, puoi parlarne anche con il tuo coniuge per cercare di trovare un punto d’incontro.

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