Mutuo non pagato: il garante può perdere la casa? | Case Italia

Mutuo non pagato: anche il garante rischia di perdere la casa?

Cosa succede al garante se il debitore smette di pagare il mutuo?

Mutuo non pagato: anche il garante rischia di perdere la casa?
13 agosto 2021
Case Italia Srl
Pignoramento della casa

Per poter ottenere il mutuo hai chiesto a una persona cara di fare da garante e adesso ti chiedi quali potrebbero essere le conseguenze se un domani non fossi più in grado di pagare regolarmente le rate? O magari il garante sei proprio tu e da qualche tempo a questa parte la cosa ti sta mettendo in serie difficoltà: a quanto pare il debitore ha smesso di pagare e la banca ha cominciato a bussare anche alla tua porta.

Ma cosa rischia effettivamente il garante di un mutuo che a un certo punto smette di essere pagato? Può davvero arrivare a perdere i propri beni all’asta, inclusa la casa di proprietà? Il nostro post di oggi è dedicato alla figura del garante e alle conseguenze a cui può andare incontro in caso di mancato pagamento da parte del debitore. Parleremo dei rischi, delle possibilità di agire, ma anche e soprattutto delle migliori alternative per risolvere il problema del debito in modo definitivo!

Cosa rischia esattamente il garante di un mutuo?

Fare da garante per un mutuo significa sostanzialmente mettere il proprio patrimonio a garanzia di un debito contratto da un’altra persona. Se quest’ultima non dovesse essere in grado di rimborsare il prestito o di pagare puntualmente le rate, il creditore si rivolgerebbe al garante per ottenere quanto gli spetta.

Tale garanzia viene formalizzata attraverso un contratto di fideiussione, che viene firmato sia dal garante che dal creditore.

A questo punto, capisci bene che quella di fare da garante per un mutuo è una scelta che può rivelarsi molto rischiosa. Andresti incontro all’eventualità di dover pagare un debito che non sei stato tu a contrarre e su cui di fatto non hai praticamente alcun controllo.

Quando il garante di un mutuo è chiamato a pagare?

Ora che sei consapevole dei rischi, probabilmente ti starai chiedendo a partire da quale momento il garante può essere chiamato a pagare al posto del debitore inadempiente. In effetti si tratta di un’ottima domanda, la cui risposta varia in base alla tipologia di fideiussione stipulata:

  • Fideiussione solidale: in questo caso, il creditore può rivolgersi indistintamente al debitore o al suo garante sin dal primo richiamo di pagamento. Non è quindi necessario dimostrare in alcun modo l’inadempienza del debitore prima di chiamare in causa il fideiussore.
  • Fideiussione semplice (beneficio d’ordine): questa tipologia prevede che il creditore debba prima rivolgersi al debitore (basta un semplice richiamo formale). Se quest’ultimo continua a essere inadempiente, allora può rivalersi sul garante.
  • Beneficio della preventiva escussione: in questo caso, il creditore può rivalersi sul garante solo dopo aver avviato una procedura esecutiva nei confronti del debitore che si sia conclusa con esito negativo, ovvero il ricavato ottenuto dai beni pignorati non è bastato a saldare l’intero debito.

È possibile smettere di fare da garante per un mutuo?

In linea di principio, il contratto di fideiussione vincola il garante fino all’avvenuta estinzione del debito. In altre parole, il fideiussore non ha modo di svincolarsi dai suoi obblighi. Se ci pensi, è abbastanza logico: se così non fosse la garanzia perderebbe di fatto buona parte della sua efficacia.

Cosa succede al garante se il debitore muore?

In caso di decesso del debitore, gli obblighi derivanti dai suoi debiti passano ai suoi eredi. Non sarà quindi il garante a doversi accollare automaticamente la parte residua del mutuo e gli interessi ancora da pagare.

Il fideiussore deve però tenere conto del fatto che la garanzia non si estingue alla morte del debitore, ma continua a restare in essere fino all’avvenuta estinzione del debito da parte degli eredi.

Nel caso in cui gli eredi dovessero rinunciare all’eredità del debitore defunto, il Giudice competente si occuperà dapprima di vendere i beni del defunto al fine di soddisfare le pretese del creditore. Se il ricavato non bastasse a saldare l’intero debito, a quel punto verrà chiamato in causa il garante.

Cos’è il diritto di rivalsa del garante

Il garante che è intervenuto a pagare un debito per inadempienza del debitore, può in seguito tentare di rifarsi su quest’ultimo. In proposito, può decidere di intraprendere:

  • Un’azione di regresso, rivolgendosi al Giudice per ottenere dal debitore l’importo saldato comprensivo degli interessi e delle spese sostenute.
  • Un’azione di surrogazione, tramite la quale andrà a sostituirsi al precedente creditore, acquisendone i relativi diritti. Se ad esempio il debito in questione era garantito da un’ipoteca di primo grado, il garante potrà subentrare al creditore e beneficiare della priorità di rimborso in sede di liquidazione.

Cosa succede se nemmeno il garante può pagare?

Nei casi in cui né il debitore né il garante sono in grado di ripagare il debito, il creditore può avviare la procedura di pignoramento nei confronti dell’uno e/o dell’altro. Come abbiamo visto, nel caso della fideiussione solidale non vi è alcun obbligo di agire prima contro il debitore, mentre nel caso del beneficio della preventiva escussione il garante verrà chiamato in causa solo qualora il ricavato della vendita all’asta dei beni del debitore non dovesse bastare a saldare l’intero debito.

In ogni caso, se hai fatto da garante a una persona che ha smesso di pagare il mutuo devi renderti conto che anche la tua casa potrebbe essere a rischio. Se la banca arriverà a revocare il mutuo, pretenderà il rimborso dell’intero debito entro un termine generalmente molto breve. Se la fideiussione che hai stipulato è di tipo solidale, sarai chiamato a pagare insieme al debitore. Come potrai immaginare, l’importo rischia di essere molto elevato e reperire tutta quella liquidità in un lasso di tempo così breve può risultare praticamente impossibile.

Ecco quindi che la banca creditrice potrebbe chiedere al Giudice di pignorare anche l’immobile (o gli immobili) di tua proprietà.

Ma attenzione: la stessa cosa potrebbe accadere anche nel caso del beneficio della preventiva escussione. Se, al termine del procedimento esecutivo contro il debitore, il creditore non fosse riuscito a soddisfare tutte le sue pretese, allora potrebbe passare ad aggredire il tuo patrimonio, incluso quello immobiliare.

Saldo e stralcio con rinuncia agli atti: la soluzione che azzera il debito!

Cosa rischia il garante del mutuo

Da quanto ci siamo detti finora, puoi dedurre che fare da garante nel quadro di un mutuo è una faccenda che può rivelarsi alquanto rischiosa. Fortunatamente, c’è un’altra strada che sia tu che il debitore potete tentare: quella del saldo e stralcio con rinuncia agli atti.

Se né tu né il debitore principale avete la liquidità necessaria per estinguere il debito, la cosa migliore è quella di entrare in trattativa privata con il creditore e cercare di trovare un accordo sulla cifra da saldare per estinguere il debito.

Già, perché il punto è questo: durante le aste si azionano dei meccanismi svalutativi che spingono il prezzo degli immobili al ribasso, fino al punto in cui il ricavato non basta neanche lontanamente per saldare l’intero debito.

Il saldo e stralcio si fonda invece su un presupposto diverso. Invece di lasciare che la casa finisca all’asta, ci si accorda con tutti i creditori coinvolti nella procedura con l’obiettivo di azzerare completamente il debito. Questi ultimi dovranno probabilmente accontentarsi di ricevere meno di quanto gli spetta, ma in cambio avranno il grande vantaggio di ricevere subito la somma pattuita, senza dover fare i conti con le incertezze e le lunghe tempistiche tipiche delle aste. Da parte sua, il debitore dovrà comunque vendere la casa, ma questa volta con la certezza di estinguere i suoi debiti una volta per tutte!

Adesso magari starai pensando che, nel caso in cui ci sia un fideiussore, al creditore non convenga accettare questa soluzione. E invece non è affatto detto: quando né il debitore né il garante sono in grado di ripagare il debito in tempi brevi e il pignoramento immobiliare è di fatto l’unica strada percorribile, il creditore potrebbe essere ben disposto alla ricerca di un compromesso. Incasserebbe meno di quanto gli spetta, questo è vero ma, come già detto, d’altra parte potrebbe contare su delle certezze che una vendita all’asta non sarebbe mai in grado di dargli.

Se tutti i creditori coinvolti accetteranno di chiudere la procedura a saldo e stralcio, dopo aver ricevuto la cifra concordata saranno chiamati a firmare una rinuncia agli atti. Si tratta di un documento importantissimo, con il quale rinunceranno ad avanzare qualsiasi ulteriore pretesa presente e futura!

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