Pignoramento presso terzi e casa all’asta | Case Italia

Pignoramento presso terzi con casa all’asta: quando può accadere

Il debitore può subirlo anche se hai già la casa all'asta?

Pignoramento presso terzi con casa all’asta: quando può accadere

Cos’è il pignoramento presso terzi e cosa comporta per il debitore? Se sono le domande che ti stai ponendo in questo momento, allora ti consigliamo vivamente di proseguire con la lettura del nostro post di oggi!

Parleremo di pignoramento presso terzi, dei suoi limiti e dei casi in cui vi sono maggiori probabilità che i creditori vi ricorrano per cercare di soddisfare le loro pretese. Ma soprattutto approfondiremo un’eventualità particolare, quella in cui il debitore è proprietario di una casa che è già stata pignorata e messa all’asta. Anche in quel caso potrebbe subire un pignoramento di questo tipo?

Nell’articolo di oggi troverai le risposte a tutte queste domande, oltre all’unica soluzione che può garantirti l’azzeramento del debito evitando la (s)vendita della tua casa all’asta!

Cos’è il pignoramento presso terzi

Il  pignoramento presso terzi è una tipologia particolare di procedura espropriativa che, oltre a debitore e creditore, prevede il coinvolgimento di un altro soggetto.

Com’è possibile e soprattutto qual è il senso di coinvolgere una persona che, almeno apparentemente, non c’entra nulla? La spiegazione è in realtà piuttosto semplice: il terzo soggetto coinvolto è sì estraneo alla relazione tra debitore e creditore, ma è a sua volta un debitore del debitore, oppure detiene in custodia alcuni suoi beni.

Da questo possiamo dedurre che, con il pignoramento presso terzi, il creditore possa decidere di pignorare un credito che il suo debitore vanta nei confronti di una terza persona. Vediamo alcuni esempi per farti capire meglio di cosa stiamo parlando:

  • Il creditore può chiedere che venga pignorata parte degli averi in conto corrente del debitore. In questo caso, previa notifica dell’atto di pignoramento, la banca procederà a bloccare la somma pignorata. Di conseguenza, il debitore non potrà più prelevarla né usufruirne liberamente.
  • Il creditore può chiedere che venga pignorato fino a un quinto dello stipendio del debitore. La parte pignorata può essere trattenuta direttamente dal datore di lavoro oppure dalla banca una volta che lo stipendio è stato accreditato in conto corrente. Lo stesso vale anche per la pensione, che può essere pignorata sempre nella misura di un quinto fatto salvo il minimo vitale.

Pignoramento presso terzi: la sospensione dovuta al Covid-19

Il  decreto Rilancio, entrato in vigore nel maggio 2020 al fine di favorire la ripresa economica a fronte della pandemia da Coronavirus, prevede in alcuni casi particolari la sospensione del pignoramento presso terzi. Se in un primo momento questa avrebbe dovuto estendersi fino al 31 agosto 2020, successivamente è stata introdotta una proroga fino al 28 febbraio 2021.

Tale sospensione vale però soltanto per i debiti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate e pochi altri soggetti particolari che, in linea di massima, non includono i privati.

E i limiti non riguardano soltanto la tipologia di creditore: la sospensione vale unicamente per gli stipendi, le pensioni e le indennità ricevute in seguito a licenziamento.

I limiti al pignoramento presso terzi nel 2021

Vediamo ora più nel dettaglio quali sono i limiti al pignoramento presso terzi fissati per il 2021:

  • Stipendio: può essere pignorato nella misura di un quinto al massimo (20%), senza alcun ulteriore limite che garantisca al debitore il minimo vitale.
  • Pensione: può essere pignorata sempre nella misura di un quinto, ma in questo caso il minimo vitale per il debitore è garantito, ovvero non è pignorabile. Per minimo vitale si intende l’assegno sociale, che nel 2021 è pari a 460,28 euro, aumentato della metà. Ne consegue che, per l’anno in corso, ammonta a 690,42 euro.
  • Per quanto riguarda i conti correnti, occorre fare una distinzione tra le somme versate prima e dopo il pignoramento. Per quelle accreditate prima, vige un limite pari al triplo dell’assegno sociale. Come abbiamo visto, nel 2021 l’assegno sociale ammonta a 460,28 euro e il limite è quindi pari a 1.380,84 euro. Per quanto riguarda invece le somme versate dopo il pignoramento, anche in questo caso vale il limite massimo di un quinto.

Quando il creditore è l’Agenzia delle Entrate, in alcuni casi si applicano dei limiti differenti, in particolare riguardo agli stipendi che non raggiungono una certa soglia:

  • non può pignorare oltre un decimo dello stipendio quando questo si situa al di sotto dei 2.500 euro mensili;
  • non può pignorarne più di un settimo quando è inferiore o pari a 5.000 euro mensili.

Solo nel momento in cui lo stipendio supera i 5.000 euro mensili può arrivare a pignorare l’abituale quota di un quinto.

In quali casi puoi subire un pignoramento presso terzi?

Ora che abbiamo visto cos’è il pignoramento presso terzi e quali sono i limiti, vogliamo affrontare con te un altro aspetto importante.

In molti tendono a credere che, per i creditori, il pignoramento presso terzi sia l’ultima spiaggia. In realtà, non per forza vi ricorrono solo quando non sono riusciti a recuperare quanto gli spetta aggredendo dapprima i beni posseduti direttamente dal debitore.

Ricorda che il creditore può decidere liberamente quali beni del debitore pignorare e di che tipo di procedura avvalersi. Senza contare che il pignoramento presso terzi è generalmente diretto ad aggredire dei beni liquidi, come lo stipendio o il conto corrente. Di conseguenza, le probabilità di incassare in tempi relativamente brevi possono rivelarsi persino maggiori.

Il pignoramento presso terzi è lecito anche se hai già la casa all’asta?

Giunti a questo punto, magari ti starai chiedendo se c’è la possibilità che tu subisca un pignoramento presso terzi anche se hai già la casa all’asta.

In effetti, un creditore può avviare più di una procedura esecutiva, in contemporanea e sempre nei confronti dello stesso debitore. In altre parole, il creditore ha la possibilità di far pignorare la tua casa e, allo stesso tempo, di chiedere il pignoramento del tuo stipendio o del tuo conto corrente.

Se leggi abitualmente gli articoli che pubblichiamo qui sul nostro blog, forse ti ricorderai della storia di Jenni: la sua casa era all’asta ormai da diversi anni, senza che si fossero fatti avanti degli acquirenti. Proprio per la sua impossibilità di pagare i creditori dovuta a questa situazione, si era ritrovata con una procedura di pignoramento presso terzi che l’aveva costretta a rinunciare a un quinto del suo stipendio.

In fondo a questo post, troverai il link al post dedicato al problema di Jenni e a come siamo riusciti a risolverlo!

Rinuncia agli atti: la soluzione che azzera il debito!

Pignoramento presso terzi

Ormai lo avrai capito: il fatto di subire un pignoramento può portarti non solo a perdere la casa, ma anche a trascinarti nel problema dell’indebitamento per un lungo periodo di tempo. Spesso il ricavato della vendita all’asta non basta neppure a saldare i tuoi debiti: la tua casa rischia di essere (s)venduta per una cifra ridicola, di gran lunga inferiore al suo valore di mercato. Di conseguenza, rischi di restare ancora fortemente indebitato pur avendo già perso la casa!

Come hai potuto vedere, la legge mette diversi strumenti a disposizione dei creditori, primo fra tutti la possibilità di pignorarti anche parte dello stipendio o del conto corrente. E la cattiva notizia è che potranno continuare a farlo fino a che il tuo debito nei loro confronti non sarà stato completamente ripagato!

Fortunatamente, a tutto questo c’è un’alternativa. Stiamo parlando dell’ottenimento della rinuncia agli atti, l’unica soluzione che ti dà la garanzia di azzerare il tuo debito subito e una volta per tutte!

Ecco come funziona: invece di lasciare che la tua casa vada all’asta, contatti tutti i tuoi creditori e cerchi di trovare un accordo sulla somma da saldare per poter considerare estinto il tuo debito. Proprio perché lo scopo è quello di risolvere la tua situazione di indebitamento, loro dovranno probabilmente accontentarsi di ricevere meno di quanto gli spetta. D’altra parte, avranno però il grande vantaggio di ricevere subito la somma pattuita, cosa che le aste non sono praticamente mai in grado di garantire.

Una volta raggiunto l’accordo, tu dovrai comunque vendere la casa, però con la certezza di riuscire ad azzerare tutti i tuoi debiti! Nel momento in cui i creditori avranno ricevuto i loro soldi, saranno infatti chiamati a firmare una rinuncia agli atti. Si tratta di un documento importantissimo, con il quale rinunceranno ad avanzare qualsiasi ulteriore pretesa nei tuoi confronti, presente e futura. Così tu sarai finalmente libero dal debito e potrai cominciare a pianificare la tua nuova vita!

Case Italia compra la tua casa!

Da oltre tredici anni, noi di Case Italia ci occupiamo di risolvere il problema del debito nel nostro paese. Abbiamo già aiutato tantissime famiglie a evitare la (s)vendita all’asta della loro casa e a ottenere la rinuncia agli atti!

Portiamo avanti la trattativa con i creditori, azzeriamo completamente il debito e la tua casa la compriamo direttamente noi! Così non devi nemmeno preoccuparti di trovare un acquirente per tempo!

Se la tua casa è stata pignorata o è sul punto di esserlo, non perdere altro tempo prezioso. Visita il sito di Case Italia e contattaci! Valuteremo insieme la tua situazione per capire come risolverla nel migliore dei modi.

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