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Direttiva UE case green: si può ancora usufruire del Superbonus 110?

È possibile usufruire del Superbonus 110 per adeguarsi alla direttiva europea sulle case green?

Direttiva UE case green: si può ancora usufruire del Superbonus 110?

Se ci hai seguito nelle scorse settimane, sai che ultimamente stiamo parlando molto della nuova direttiva europea sulle case green e delle potenziali conseguenze per tutti i proprietari di immobili. Se questa dovesse essere definitivamente approvata nella sua versione attuale, per molti si paleserebbe la necessità di aumentare la classe energetica della propria casa tramite specifici interventi di ristrutturazione.

Tale prospettiva sta inevitabilmente generando non poche preoccupazioni tra i proprietari interessati, che potrebbero ritrovarsi praticamente costretti a mettere mano al portafoglio, con un impatto che in molti casi risulterebbe poco sostenibile sul piano finanziario.

Alla luce di quanto sopra, in tanti si sono chiesti se si possa ancora usufruire del Superbonus 110 per finanziare gli interventi necessari per adeguarsi alla nuova direttiva. Nel post di oggi vedremo di fornire una risposta in merito, ripercorrendo i contenuti principali della direttiva sulle case green come pure i cambiamenti recentemente introdotti riguardo al Superbonus.

 

I criteri stabiliti dalla direttiva europea sulle case green

 

Ai contenuti della direttiva europea sulle case green abbiamo già dedicato uno specifico articolo di approfondimento, di cui troverai il link a fondo pagina. Per inquadrare meglio il collegamento tra questa e il Superbonus, qui ci limiteremo a sintetizzarne gli aspetti principali.

Com’è ormai noto, la direttiva in questione si pone l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica degli edifici. A questo proposito, i principali criteri fissati nell’attuale versione (che non è ancora quella definitiva) sono i seguenti:

  • Gli edifici di nuova costruzione dovranno produrre zero emissioni entro il 2028.
  • Gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033.
  • Gli edifici non residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E entro il 2027 e nella classe D entro il 2030.

Ricordiamo che le classi energetiche definiscono il livello di efficienza energetica degli edifici su una scala che va dalla classe A4 (più efficiente) alla G (meno efficiente).

 

Adeguarsi alla direttiva sulle case green grazie al Superbonus 110?

 

Le potenziali problematiche per i proprietari di immobili derivano dal fatto che la maggior parte degli edifici presenti sul territorio italiano non soddisfa attualmente i criteri fissati dalla nuova direttiva europea.

A tal proposito, precisiamo subito che non è ancora chiaro a quali sanzioni andranno eventualmente incontro i proprietari che non si adegueranno nei tempi previsti, né se verranno introdotti degli specifici incentivi finanziari a sostegno degli interventi di ristrutturazione necessari per l’adeguamento.

Resta il fatto che, in questo frangente, molti hanno pensato al Superbonus 110 come a una possibile soluzione. Potendone usufruire, gli interventi di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica degli immobili verrebbero in gran parte finanziati dallo Stato e i proprietari potrebbero adeguarsi alla direttiva senza rischiare di sobbarcarsi delle spese insostenibili.

Come sappiamo, il Superbonus 110 è stato recentemente oggetto di importanti cambiamenti, introdotti dal Governo al fine di assicurarne la sostenibilità e ridurre al minimo il rischio di abusi. Le nuove misure pongono alcuni limiti rispetto alla possibilità di beneficiare di questo incentivo, di cui occorre tenere conto se si sta valutando questa possibilità.

 

Come cambia il Superbonus nel 2023

 

Le modifiche introdotte ultimamente a livello di Superbonus sono molte e lo scopo di questo articolo non è quello di fornire una guida esaustiva. Detto questo, vorremmo portare alla tua attenzione due cambiamenti in particolare, che a nostro modo di vedere sono tra i più rilevanti per chi sta pensando di richiedere l’incentivo per ristrutturare il proprio immobile:

  • Eccezioni e proroghe a parte, a partire dal 2023 l’importo recuperabile non sarà più costituito dal 110% delle spese sostenute, ma dal 90%. Questo significa che il 10% del costo degli interventi di ristrutturazione che rientrano nel Superbonus resterà a carico dei proprietari.
  • Cosa ancora più importante, in linea di principio chi ne usufruisce non potrà più beneficiare della cessione del credito né dello sconto in fattura. Premesso che anche in questo caso sono previste delle proroghe in alcuni casi particolari, di fatto questo significa che l’unica opzione per recuperare le spese sostenute resta quella della detrazione fiscale spalmata su più anni. In altre parole, i proprietari dovranno anticipare di tasca loro l’intera spesa, escludendo di fatto tutti coloro che non hanno una disponibilità finanziaria sufficiente.

 

Il problema delle svalutazioni immobiliari

 

Come abbiamo appena visto, ottenere il Superbonus è per molti versi diventato più difficile, anche solo per il fatto che per le nuove richieste i proprietari dovranno comunque essere in grado di anticipare tutte le spese.

D’altra parte, il problema del mancato adeguamento alla nuova direttiva sulle case green si rifletterà quasi certamente sul valore degli immobili interessati, causandone una svalutazione che, secondo gli esperti, potrebbe rivelarsi anche molto significativa a seconda dei casi.

Una problematica che si farebbe particolarmente sentire nel momento in cui un proprietario decidesse di mettere in vendita la propria casa o, peggio, se mai dovesse rischiare di perderla all’asta. Gli immobili all’asta sono già di per sé soggetti a importanti svalutazioni a causa dei particolari meccanismi che entrano in gioco. Se a ciò aggiungiamo la perdita di valore derivante dal mancato soddisfacimento dei requisiti in materia di efficienza energetica, è facile capire come gli ex proprietari potrebbero finire per trovarsi in serie difficoltà. A quel punto, il ricavato dell’asta non basterebbe neanche lontanamente per saldare il debito, che continuerebbe così a pesare sulle loro spalle anche dopo avere perso la casa all’asta!

 

Saldo e stralcio con rinuncia agli atti: la soluzione che azzera il debito

 

Chi ha diritto al Superbonus 110 nel 2023.

 

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Per fare in modo che il debito venga azzerato, i creditori dovranno probabilmente accontentarsi di ricevere meno di quanto gli spetta. La buona notizia è che ci sono ottime probabilità che accettino: le aste sono molto rischiose anche per loro, in quanto nessuno è in grado di garantirgli se e quando riceveranno indietro i loro soldi. Con la nostra soluzione potranno invece contare sul fatto di ricevere subito la somma pattuita.

Una volta raggiunto l’accordo, non ti resterà che pagare i creditori per ottenere l’azzeramento di tutti i debiti. Dovrai comunque vendere la casa, ma questa volta lo farai evitando le svalutazioni delle aste e con la certezza di cancellare il debito una volta per tutte.

Nel momento in cui avranno ricevuto i loro soldi, i creditori saranno chiamati a firmare una rinuncia agli atti, con la quale rinunceranno ad avanzare qualsiasi ulteriore pretesa nei tuoi confronti, presente e futura. Si tratta di un documento fondamentale, che segna di fatto l’uscita definitiva dalla spirale del debito!

 

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