Direttiva UE “case green”: cosa prevede? | Case Italia

Direttiva UE “case green”: cosa prevede e rischi per chi non si adegua

Cosa rischiano i proprietari di immobili che non si adeguano entro i tempi previsti?

Direttiva UE “case green”: cosa prevede e rischi per chi non si adegua
02 maggio 2023
Case Italia Srl
Pignoramento della casa

La nuova direttiva europea sulle case green sta facendo molto discutere, sia ai piani alti della politica sia tra chi, più semplicemente, è proprietario di un immobile ed è preoccupato delle conseguenze che potrebbero derivare dalla sua entrata in vigore.

Come vedremo meglio tra poco, nella sua versione attuale la direttiva prevede il miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili in tutti gli Stati membri entro delle scadenze ben precise. E per molti questo comporta il fatto di ristrutturare la propria casa affinché soddisfi i nuovi parametri.

Quello di oggi è il primo di una serie di post in cui tratteremo l’argomento anche dal punto di vista di chi rischia di perdere la casa all’asta, o comunque di andare incontro a importanti svalutazioni del proprio immobile a causa di un mancato adeguamento.

Premesso che la direttiva deve essere ancora vagliata dal Consiglio – al momento è stata approvata solo dal Parlamento – e poi recepita da ogni singolo Stato membro, nelle prossime settimane cercheremo di fare il punto della situazione per come il testo si presenta attualmente, proponendo tra l’altro alcune soluzioni efficaci al problema della svalutazione degli immobili.

Nel post di oggi ci concentreremo sui contenuti della direttiva per capire meglio di cosa si tratta e parleremo dei potenziali rischi per chi è proprietario di una casa. Infine, ti presenteremo la nostra soluzione per evitare l’eccessiva svalutazione delle case che finiscono all’asta.

 

Cosa prevede la direttiva europea sulle case green

 

Come avrai probabilmente già intuito, la direttiva europea sulle case green si pone l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica degli edifici situati sui territori degli Stati membri e ambisce a farlo fissando dei parametri ben precisi.

Scendiamo dunque un po’ più nel dettaglio e andiamo a vedere cosa prevede nello specifico:

  • Gli edifici di nuova costruzione dovranno produrre zero emissioni entro il 2028.
  • Gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033.
  • Gli edifici non residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E già entro il 2027 e nella classe D entro il 2030.

Alla tabella di marcia sono però previste alcune eccezioni, che dovrebbero riguardare le case secondarie, gli edifici storici e di culto e anche le case singole di superficie inferiore ai 50 metri quadri.

 

Case green: l’attuale situazione in Italia

 

Recentemente, il sito Rai News ha ripreso uno studio pubblicato da Federcipicostruzioni secondo cui, in Italia, gli edifici che necessiterebbero di interventi di adeguamento per risultare conformi a quanto previsto dalla direttiva sarebbero ben 9,7 milioni, ovvero il 77,9% del totale.

Si tratta di una fetta importante, che pone diverse potenziali problematiche per tutti i proprietari di immobili interessati. Anche perché, al momento, non è ancora chiaro se saranno previsti finanziamenti e incentivi economici a livello europeo e/o nazionale.

 

Cosa succede a chi non si adegua alla direttiva sulle case green?

 

Su questo punto, dobbiamo chiarire innanzitutto che la direttiva europea sulle case green si rivolge agli Stati membri e non direttamente ai privati cittadini proprietari di uno o più immobili.

Nella versione attuale, che ricordiamo non è quella definitiva, spetterà quindi a ogni singolo Stato implementare le modalità necessarie all’adeguamento da parte dei proprietari di immobili e stabilire eventuali sanzioni.

 

Direttiva UE sulle case green: le conseguenze per le case all’asta

 

Delle possibili conseguenze della nuova direttiva UE sugli immobili che finiscono all’asta parleremo in modo più approfondito nelle prossime settimane.

Per il momento ci limiteremo a dire che gli immobili non conformi ai criteri stabiliti dalla direttiva sulle case green rischiano di deprezzarsi in modo consistente. Un problema questo che, in caso di pignoramento, andrebbe a sommarsi alle svalutazioni a cui già spesso si assiste nel corso delle aste immobiliari. Per dirla in parole semplici, gli immobili non conformi alla direttiva che finiscono all’asta rischiano di perdere ancora più valore. E questo aumenta il rischio per gli ex proprietari di casa di non riuscire a saldare tutti i loro debiti con il ricavato della vendita.

 

Saldo e stralcio con rinuncia agli atti: la soluzione che azzera il debito

 

Cosa succede a chi non si adegua alla direttiva sulle case green

 

A prescindere dall’entrata in vigore e dalle modalità di attuazione della direttiva europea sulle case green, gli immobili all’asta vanno comunque incontro al rischio di svalutarsi in modo significativo, tanto che nella maggior parte dei casi il ricavato non basta per saldare l’intero debito. Risultato? Gli ex proprietari si ritrovano ancora fortemente indebitati nonostante abbiano perso la casa.

Fortunatamente, a questo grave problema c’è una soluzione, che nella maggior parte dei casi consente di risolvere la situazione portando all’azzeramento dell’intero debito accumulato dai proprietari di casa.

Stiamo parlando del saldo e stralcio con rinuncia agli atti, di fatto l’unico modo per evitare l’asta e avere la certezza di azzerare tutti i debiti subito e una volta per tutte!

Ecco come funziona: invece di aspettare che la casa venga svenduta all’asta rischiando di restare con un debito sulle spalle, si prende contatto con tutti i creditori coinvolti nella procedura. L’obiettivo è quello di arrivare a un accordo sulla cifra da saldare per considerare il debito estinto, in modo che il debitore riesca ad azzerare tutti i debiti con la vendita del suo immobile.

Per fare in modo che il debito venga azzerato, i creditori dovranno probabilmente accontentarsi di ricevere meno di quanto gli spetta. La buona notizia è che ci sono ottime probabilità che accettino: le aste sono molto rischiose anche per loro, in quanto nessuno è in grado di garantirgli se e quando riceveranno indietro i loro soldi. Con la nostra soluzione potranno invece contare sul fatto di ricevere subito la somma pattuita.

Una volta raggiunto l’accordo, al debitore non resterà che pagare i creditori per ottenere l’azzeramento di tutti i debiti. Dovrà comunque vendere la casa, ma questa volta eviterà le svalutazioni delle aste e avrà la certezza di cancellare il debito una volta per tutte.

Nel momento in cui avranno ricevuto i loro soldi, i creditori saranno chiamati a firmare una rinuncia agli atti, con la quale rinunceranno ad avanzare qualsiasi ulteriore pretesa nei confronti del debitore, presente e futura. Si tratta di un documento fondamentale, che segna di fatto l’uscita definitiva dalla spirale del debito!

 

Case Italia compra la tua casa!

 

Noi di Case Italia ci occupiamo di risolvere il problema del debito nel nostro paese. Abbiamo già aiutato tantissime persone e tantissime famiglie a evitare la (s)vendita all’asta della loro casa e a ottenere la rinuncia agli atti.

Portiamo avanti la trattativa con i creditori, azzeriamo completamente il debito e la tua casa la compriamo direttamente noi. Così non devi nemmeno preoccuparti di trovare un acquirente per tempo!

Se la tua casa è stata pignorata, non perdere altro tempo! Visita il sito di Case Italia e contattaci! Valuteremo insieme la tua situazione per capire come risolverla nel migliore dei modi.

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