Guerra in Ucraina: quante nuove case all’asta? | Case Italia

Guerra in Ucraina: quante nuove case all’asta?

Quale impatto avrà la guerra in Ucraina sul numero delle case italiane destinate a finire all’asta?

Guerra in Ucraina: quante nuove case all’asta?

Il conflitto scoppiato in Ucraina alla fine dello scorso febbraio sta ponendo all’Europa una nuova grande sfida. In risposta all’invasione russa, Unione Europea e Stati Uniti hanno infatti introdotto una serie di sanzioni economiche dirette contro il Cremlino.

Se guardiamo alla nostra economia, la riduzione sostanziale dell’import/export da e verso la Russia sta ponendo diverse problematiche di non poco conto e che necessitano di essere affrontate con urgenza. L’impennata dei prezzi delle materie prime sta mettendo molte imprese in difficoltà e, oltre che sullo stock di crediti deteriorati in generale, influirà probabilmente anche sul numero di immobili pignorati e destinati dunque a finire all’asta.

In questo post vedremo come ciò potrebbe effettivamente accadere e ti racconteremo come puoi risolvere la tua situazione nel migliore dei modi se la tua casa è stata pignorata e rischi di perderla all’asta in questo momento difficile.

Guerra in Ucraina e conseguenze economiche per l’Italia

Abbiamo visto che il pacchetto di sanzioni adottato dall’Europa sta producendo un impatto rilevante anche sulla nostra produzione. A fronte dell’aumento dei prezzi, che riguarda in primo luogo le principali materie prime energetiche come gas e petrolio, è facile immaginare come molte imprese si siano trovate in seria difficoltà. Senza contare poi che un aumento rilevante c’è stato anche per diversi prodotti agricoli e materiali largamente impiegati nei processi produttivi.

L’impatto economico della situazione attuale è destinato a estendersi al medio e lungo termine? Ci sembra ancora presto per dirlo, in quanto molto dipenderà dalla durata del conflitto, dalla tempestività con cui si potranno raggiungere nuovi accordi con altri paesi per assicurare l’approvvigionamento energetico e dall’implementazione di pacchetti di aiuti destinati alle imprese colpite.

Per il momento, certo è che l’impennata dei prezzi sta generando delle conseguenze nell’immediato e che queste potrebbero spingersi in diversi casi fino all’arresto della produzione e alla chiusura degli stabilimenti.

Quale impatto può avere tutto questo sugli immobili destinati a finire all’asta?

Sanzioni economiche e impatto sulle aste immobiliari

Se una parte delle imprese che si trovano attualmente in difficoltà non dovesse riuscire a sostenere la situazione, possiamo immaginare che i primi a rischiare di finire all’asta sarebbero gli immobili a uso industriale e commerciale.

Gli immobili residenziali non sarebbero tuttavia immuni. Per ogni impresa destinata a chiudere ci saranno dei dipendenti che resteranno senza lavoro e che potrebbero incontrare notevoli difficoltà a pagare le rate del mutuo.

Attualmente è difficile prevedere quali proporzioni potrebbe assumere questo fenomeno. Ricordiamo però che usciamo da una pandemia che già ha causato un aumento significativo del numero di immobili pignorati. Il vero problema è che, viste le moratorie destinate a tutelare chi si è trovato in difficoltà a causa del Covid-19, molti di questi all’asta non ci sono ancora finiti. Così, proprio nel corso di quest’anno potremmo assistere a un accumulo di case destinate ad andare all’asta, con un conseguente aumento del rischio di svalutazione.

(S)vendita all’asta: perché gli immobili si svalutano

Perché questa situazione dovrebbe portare a un maggiore rischio di svalutazione? Perché gli immobili che finiscono all’asta tendono in linea di principio a svalutarsi?

Il principale problema a questo riguardo va ricercato nel fenomeno delle aste deserte. Nella maggior parte dei casi, gli immobili non vengono aggiudicati nel corso della prima asta. Accade più spesso che non si presenti alcun offerente e che il Giudice sia di conseguenza costretto a organizzare una seconda (e a volte persino una terza) asta.

Essendo l’obiettivo dei Tribunali quello di realizzare le vendite il prima possibile, ogni volta che si rende necessario organizzare una nuova asta il Giudice può decidere di abbassare il prezzo base dell’immobile fino al 25% rispetto al precedente. Considera poi che l’offerta minima che può essere presentata dai potenziali acquirenti è generalmente a sua volta inferiore del 25% rispetto al prezzo base. Capisci bene che, in questo modo, si fa in fretta ad arrivare alla situazione in cui un immobile viene svenduto per la metà o addirittura un terzo rispetto al suo valore di mercato.

In questi casi, le conseguenze sono facilmente immaginabili: con tutta probabilità il ricavato non basterà a saldare tutti i debiti degli ex proprietari, che si troveranno ancora indebitati pur avendo perso la loro casa!

Dicevamo che in una situazione come quella attuale, in cui i Tribunali rischiano di trovarsi sommersi da un gran numero di procedure, il rischio di svalutazione è ancora più concreto. Se l’offerta di immobili all’asta dovesse superare di gran lunga la domanda, aumenterebbe anche il numero di aste deserte e di conseguenza anche le pressioni al ribasso sui prezzi.

Saldo e stralcio con rinuncia agli atti: la soluzione che azzera il debito

Rinuncia agli atti e azzeramento debito

Fortunatamente, a tutto questo c’è un’alternativa che devi assolutamente conoscere se in questo momento difficile stai rischiando di perdere la tua casa all’asta. La nostra soluzione si chiama saldo e stralcio con rinuncia agli atti ed è l’unica in grado di garantire l’azzeramento immediato del debito evitando la (s)vendita del tuo immobile all’asta.

Vediamo brevemente come funziona: invece di lasciare che la tua casa venga (s)venduta all’asta, prendi contatto con i creditori coinvolti nella procedura e cerchi di accordarti con loro sulla cifra da saldare per considerare estinto il tuo debito. L’obiettivo è quello di risolvere la tua situazione di indebitamento ed è quindi probabile che dovranno accontentarsi di ricevere meno di quanto gli spetta. D’altro canto, avranno la certezza di ricevere subito la somma pattuita, cosa che le aste – caratterizzate da grandi incertezze e tempistiche che possono rivelarsi anche molto lunghe – in nessun caso sono in grado di garantirgli.

Se l’accordo verrà raggiunto, a te non resterà che pagare i creditori e risolvere una volta per tutte il problema del debito. Per farlo, dovrai comunque vendere la casa, ma questa volta senza svenderla e con la garanzia di azzerare tutti i tuoi debiti!

Una volta che avranno ricevuto i loro soldi, i creditori saranno infatti chiamati a firmare la famosa rinuncia agli atti. Si tratta di un documento importantissimo, con il quale rinunceranno ad avanzare qualsiasi ulteriore pretesa nei tuoi confronti, presente e futura. Così tu sarai finalmente libero dal debito e di riprendere in mano la tua vita!

Case Italia compra la tua casa!

Da ormai quindici anni, noi di Case Italia ci occupiamo di risolvere il problema del debito nel nostro paese. Abbiamo già aiutato tantissime persone e tantissime famiglie a evitare la (s)vendita all’asta della loro casa e a ottenere la rinuncia agli atti.

Portiamo avanti la trattativa con i creditori, azzeriamo completamente il debito e la tua casa la compriamo direttamente noi. Così non devi nemmeno preoccuparti di trovare un acquirente per tempo!

Se la tua casa è stata pignorata e presto finirà all’asta, non perdere altro tempo! Visita il sito di Case Italia e contattaci! Valuteremo insieme la tua situazione per capire come risolverla nel migliore dei modi.

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