Ingiunzione di pagamento: cos'è e quali sono le 4 alternative

Ingiunzione di pagamento: cos'è importante sapere

Cos’è e quali sono le alternative che si presentano al debitore

Ingiunzione di pagamento: cos'è importante sapere
31 maggio 2018
Case Italia Srl
Debito bancario

L’ingiunzione di pagamento, nota anche come  decreto ingiuntivo, è un provvedimento stabilito dal giudice, su richiesta del creditore, mediante il quale il debitore viene sollecitato a saldare il proprio onere entro una scadenza predisposta. Deve essere consegnata allo stesso debitore per mezzo di un ufficiale giudiziario del tribunale, di un avvocato oppure via posta entro 60 giorni dalla sua emanazione; superato questo termine, il provvedimento decade.

Spesso chi riceve un’ingiunzione di pagamento non sa come comportarsi e reagisce in modo sbagliato, ad esempio rifiutando la consegna del decreto, cosa per altro inutile dal momento che questo verrà comunque depositato in comune e nuovamente recapitato per mezzo di una raccomandata.

Le alternative per il debitore

Pertanto, è utile comprendere quali sono le prospettive che si presentano al debitore nel momento in cui si trova in questa situazione. Infatti, a meno che non si tratti di un decreto ingiuntivo provvisoriamente definitivo che gli impone un pagamento immediato, ha tempo 40 giorni per decidere come agire sulla base di tre possibilità:

  • accettare di saldare entro i termini quanto deve al creditore, a cui verranno aggiunti gli interessi, le spese legali e l’IVA. In alternativa, può richiedere di rateizzare il debito, previa accettazione della controparte;
  • rifiutare il pagamento del debito: se alla scadenza dei 40 giorni il debitore non presenta alcuna opposizione o richiesta di rateizzare il debito, il decreto diventa definitivo e il creditore è autorizzato ad agire in esecuzione forzata nei suoi confronti e procedere con il pignoramento di beni mobili e immobili, che verranno successivamente messi all’asta, o direttamente sul suo conto corrente;
  • presentare opposizione: in questo caso viene intrapreso un giudizio ordinario di fronte allo stesso tribunale che ha decretato l’ingiunzione, purché venga avviato entro il termini di decorrenza e vengano presentati in allegato dei documenti che provino l’inesistenza del debito o di una parte di esso.

Esiste tuttavia una quarta opzione, che potrebbe essere di grande aiuto per chi decide di uscire da questa sconveniente condizione: rivolgersi a Case Italia, che attraverso i suoi corsi, forma periodicamente i suoi affiliati. Questi ultimi sono disponibili ad analizzare ogni singolo caso, a discutere con il debitore della soluzione più idonea alla sua situazione e seguirne lo sviluppo passo per passo.

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