Quando si valuta un finanziamento per acquistare un immobile, conoscere a fondo il piano di ammortamento proposto dalla banca è un passo fondamentale. Questo dettaglio stabilisce non solo le modalità di rimborso del capitale, ma anche il calcolo della quota interessi che accompagnerà ogni rata. In Italia, il piano di ammortamento più comune è quello alla francese, caratterizzato da rate costanti, ma esistono anche alternative meno conosciute, ciascuna con specifiche peculiarità. Per orientarsi nella scelta del finanziamento più adatto, è utile confrontare diverse opzioni e individuare quella più in linea con le proprie necessità.
Quando si parla di piano di ammortamento del mutuo, ci si riferisce al programma dettagliato che regola il rimborso del finanziamento concesso dalla banca. Questo strumento stabilisce le modalità di restituzione del capitale ricevuto e il pagamento degli interessi maturati. In sintesi, il piano di ammortamento definisce:
Il piano di ammortamento è regolato dal Codice Civile (articoli 1813 e seguenti) e viene calcolato in base a tre elementi principali:
Ciascuna rata è composta dalla quota capitale, che riduce progressivamente il debito residuo e dalla quota interessi, che è invece calcolata in base al tasso applicato e al capitale residuo.
La tipologia di piano scelto influisce sia sulla periodicità di pagamento che sulla distribuzione di capitale e interessi nel tempo. Ad esempio, alcuni piani prevedono interessi inizialmente più alti, che si riducono progressivamente a favore della quota capitale; invece, altri offrono rate decrescenti, con una quota capitale costante e una quota interessi che diminuisce nel tempo.
Tra le diverse opzioni disponibili, le più comuni in Italia sono:
Un’altra opzione, meno diffusa in Italia, è il piano di ammortamento americano, in cui la rata include solo gli interessi, mentre il capitale viene rimborsato tramite un piano di investimento parallelo.
In alcune situazioni, come quando l’immobile non è ancora abitabile, è possibile attivare un preammortamento. Durante questo periodo, si pagano solo gli interessi, senza ridurre il capitale. Questa opzione è regolamentata dal Decreto Ministeriale 174/2020 e può essere utile per chi ha bisogno di maggiore flessibilità iniziale.
Il calcolo degli interessi varia a seconda del tipo di piano di ammortamento scelto. Ogni modalità prevede un diverso approccio alla distribuzione degli interessi e al rimborso del capitale, influenzando l’andamento delle rate nel tempo. Ecco come funzionano le tre tipologie principali.
Il piano di ammortamento alla francese è il più diffuso in Italia. Si distingue per le rate costanti durante tutta la durata del mutuo, suddivise in:
Questa configurazione è particolarmente apprezzata perché consente una pianificazione stabile del budget familiare, dato che l’importo della rata non varia. Ad esempio, per un mutuo da 100.000 euro a tasso fisso del 3% con durata di 20 anni, la rata mensile sarebbe di circa 554 euro, costante per l’intero periodo.
Se si opta per un tasso variabile, la rata rimane costante all’interno dei periodi di aggiornamento del tasso d’interesse (mensili, trimestrali o annuali).
Nel piano di ammortamento all’italiana, la quota capitale è costante, mentre la quota interessi diminuisce nel tempo. Questo significa che le rate sono inizialmente più alte, ma calano progressivamente, rendendo il mutuo meno impegnativo man mano che si riduce il debito residuo.
Ad esempio, per un mutuo da 100.000 euro con tasso fisso del 3% e durata di 20 anni:
Anche con un tasso variabile, l’andamento delle rate segue lo stesso principio, variando nei periodi di aggiornamento.
Il piano di ammortamento libero offre maggiore libertà al mutuatario, permettendo di decidere:
Tuttavia, questa flessibilità è soggetta a vincoli definiti dalla banca, come:
Ad esempio, per un mutuo a tasso fisso del 3%, da 100.000 euro e con durata di 20 anni, il mutuatario potrebbe decidere di versare mensilmente 250 euro di interessi e una quota variabile di capitale, purché rispetti le scadenze stabilite dall’istituto di credito.
Questa soluzione è ideale per chi dispone di entrate variabili, garantendo la possibilità di adattare i pagamenti alle proprie esigenze.
Stabilite le caratteristiche dei principali piani di ammortamento, la domanda cruciale è: come si determina quello più adatto? In genere, il piano di ammortamento viene proposto dalla banca o da un consulente finanziario, basandosi su diversi fattori, tra cui:
Le esigenze legate agli interessi rappresentano un elemento determinante nella scelta del piano. Ecco come variano in base alla tipologia:
Per i mutui destinati ad attività commerciali, il piano di ammortamento può essere personalizzato sulla base dei profitti attesi dall’impresa. Allo stesso modo, per finanziamenti erogati da enti diversi dalle banche, come i mutui INPS, è necessario verificare i dettagli con l’ente erogante, poiché i criteri possono variare.
In sintesi, le opzioni principali possono essere così riassunte:
La scelta richiede un’attenta valutazione, ed è sempre consigliabile affidarsi a consulenti esperti per individuare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.
Non riesci più a pagare il mutuo e ti trovi tra coloro che rischiano di vedersi la casa pignorata? Se ci segui, ne sei già al corrente, ma è importante sapere che prima o poi, una casa pignorata finisce per andare all’asta. Durante le aste immobiliari, le case spesso non vengono vendute, ma svendute a un prezzo molto inferiore al loro valore di mercato.
Tutto ciò si traduce in una perdita per gli ex proprietari, che possono trovarsi ancora pesantemente indebitati nonostante la perdita della casa. Se il ricavato dell'asta non copre tutti i debiti, la parte mancante, detta anche debito residuo, continua a gravare sulle loro spalle anche dopo la vendita all'asta.
Cosa puoi fare dunque se ti trovi in questa situazione e vuoi evitare di restare indebitato per lungo tempo, magari per il resto della tua vita?
Fortunatamente esiste una soluzione alternativa all’asta, che puoi mettere in pratica anche se la tua casa è già stata pignorata. Stiamo parlando del saldo e stralcio con rinuncia agli atti, un sistema che ti permette di vendere la casa evitando la svendita all’asta e di azzerare al contempo tutti i debiti.
Ma vediamo meglio come funziona: invece di stare ad aspettare che la tua casa venga svenduta all’asta, prendi contatto con tutti i creditori coinvolti nella procedura. L’obiettivo? Trovare un accordo con ciascuno di loro che ti consenta di azzerare completamente i tuoi debiti.
Con questo sistema, i creditori dovranno accontentarsi di ricevere meno di quanto gli spetta. Perché mai dovrebbero accettare? La buona notizia è che, con tutta probabilità, saranno propensi a scendere a patti. Le aste sono infatti molto rischiose anche per loro: gli esiti sono incerti, le tempistiche molto lunghe e, di conseguenza, nessuno è in grado di garantirgli se e quando riceveranno indietro i loro soldi.
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