Per quanto tempo una casa rimane all’asta? | Case Italia

Per quanto tempo una casa può rimanere all’asta?

E se il ricavato non basta per saldare i debiti?

Per quanto tempo una casa può rimanere all’asta?

Se la tua casa è stata pignorata o rischia di esserlo a breve, molto probabilmente ti starai ponendo tutta una serie di domande che riguardano la vendita all’asta e le ripercussioni che questa potrebbe avere su di te e la tua famiglia.

Per quanto tempo un immobile può restare all’asta prima di essere venduto? E se il ricavato non basta per saldare i debiti? Esistono delle alternative? Nel post di oggi risponderemo a tutte queste domande, mettendo in luce i rischi connessi alle aste immobiliari e le migliori soluzioni che ti consentono di risolvere una volta per tutte il problema del debito!

 

Quanto tempo può rimanere una casa all’asta?

 

Questa è una delle domande che circolano più spesso tra le tante persone che ogni anno in Italia rischiano di perdere la propria casa all’asta. Spesso e volentieri si tende a credere che quanto più lungo è questo lasso di tempo, meglio sarà per il debitore, che avrà così la possibilità di trovarsi una nuova sistemazione con più calma oppure il modo per evitare la vendita all’asta.

Come vedremo tra poco, questo può essere vero casomai solo in parte. D’altro canto, più un immobile rimane all’asta, maggiori sono i costi di procedura e gli interessi di ritardo posti a carico del debitore.

Venendo ora alle tempistiche delle aste, queste sono in linea di principio molto difficili da prevedere. Capita spesso che a un’asta non partecipi alcun offerente, cosa che rende di fatto impossibile l’aggiudicazione dell’immobile. Ne consegue che la maggior parte delle case non venga venduta nel corso della prima asta: per realizzare la vendita è necessario prevederne una seconda, a volte anche una terza e una quarta. Ciò premesso, per lo stesso immobile vengono organizzate all’incirca due aste sull’arco di un anno.

Una volta che l’immobile è stato aggiudicato al migliore offerente, quest’ultimo dovrà innanzitutto saldare il prezzo stabilito. Dopodiché, il Giudice provvederà a emettere il decreto di trasferimento – il documento che di fatto segna il passaggio di proprietà – entro all’incirca tre mesi dal saldo prezzo.

 

Cosa succede dopo la quarta asta deserta?

 

A questo punto forse ti starai chiedendo se non ci sia un limite ai tentativi d’asta. Anche perché tieni presente che a ogni nuovo tentativo il Giudice può decidere di abbassare il prezzo base d’asta (che a sua volta determina l’offerta minima che può essere presentata dai partecipanti) fino al 25% rispetto al precedente. In questo modo, a ogni nuova asta organizzata l’immobile si svaluta sempre di più, fino a rischiare di essere svenduto per una cifra ridicola.

Stando così le cose, viene spontaneo domandarsi se non siano previsti dei limiti. A questo riguardo, in molti sono convinti del fatto che, dopo la quarta asta andata deserta, la procedura venga interrotta e la casa torni al suo proprietario. In realtà, le cose stanno diversamente: per quel che concerne gli immobili, la legge non prevede un numero massimo di aste deserte oltre il quale la casa venga restituita al debitore.

Detto questo, il Giudice può sempre decidere di rinunciare a realizzare la vendita, ma si tratta di una sua decisione, che può prendere oppure no in base alle specifiche circostanze del caso.

 

Perché con il passare del tempo i costi aumentano?

 

Torniamo ora all’aspetto inerente agli interessi e alle spese di procedura a cui abbiamo già accennato in uno dei paragrafi precedenti. Abbiamo detto che, quanto più a lungo una casa rimane all’asta tanto più questi costi – che vengono posti a carico del debitore – aumentano. Come mai?

Per prima cosa, devi sapere che una procedura esecutiva immobiliare genera diverse spese:

  • I costi giudiziari relativi all’organizzazione delle aste.
  • L’onorario del custode giudiziario e del delegato alla vendita.
  • Gli onorari degli avvocati dei creditori.
  • I costi derivanti dall’iscrizione e la trascrizione dell’atto di pignoramento, come pure dalla raccolta e il deposito della documentazione catastale presso il Tribunale.

Tutte queste spese sono di competenza del debitore, a cui vanno ad aggiungersi anche gli interessi sugli arretrati. Riguardo a questi ultimi, il debitore è tenuto a pagare gli interessi al tasso stabilito nel contratto di credito solo fino al termine dell’anno in cui è avvenuto il pignoramento. Resta però il fatto che dovrà continuare a farsi carico degli interessi al tasso legale fino al momento del decreto di trasferimento.

Capisci adesso perché più passa il tempo più le spese aumentano? Tieni presente che queste verranno poi dedotte dal prezzo di aggiudicazione, con un conseguente aumento del rischio per gli ex proprietari di non riuscire a saldare tutti i debiti con il ricavato!

 

Cosa succede se la vendita all’asta non copre il debito?

 

Come abbiamo visto, un immobile che finisce all’asta rischia di svalutarsi molto, in primo luogo a causa dei meccanismi che regolano la gestione delle aste deserte. A questo vanno poi ad aggiungersi gli interessi di mora e le spese di procedura, che riducono ulteriormente le possibilità per il debitore di riuscire a saldare tutti i suoi debiti con il ricavato della vendita.

Ma cosa succede di preciso quando il ricavato non basta a saldare il debito? Purtroppo il debito residuo, cioè la parte che non è stato possibile saldare con quanto ricavato dalla vendita all’asta, continua a pesare sulle spalle del debitore. E questo nonostante abbia già perso la sua casa, il più delle volte per una cifra ridicola!

 

Come fermare l’asta di un immobile?

 

Fortunatamente a tutto questo c’è un’alternativa, una soluzione efficace che ti permette di evitare la (s)vendita all’asta del tuo immobile e di azzerare al contempo tutti i tuoi debiti. Stiamo parlando del saldo e stralcio con rinuncia agli atti e di seguito ti spieghiamo come funziona!

Invece di aspettare che la tua casa venga svenduta all’asta rischiando di restare con un debito residuo, prendi contatto con tutti i creditori coinvolti nella procedura. L’obiettivo è quello di arrivare a un accordo sulla cifra da saldare per considerare il debito estinto, in modo che tu riesca ad azzerare tutti i tuoi debiti con la vendita della casa.

Per fare in modo che il debito venga azzerato, i creditori dovranno probabilmente accontentarsi di ricevere meno di quanto gli spetta. La buona notizia è che ci sono ottime probabilità che accettino: le aste sono molto rischiose anche per loro, in quanto nessuno è in grado di garantirgli se e quando riceveranno indietro i loro soldi. Con la nostra soluzione potranno invece contare sul fatto di ricevere subito la somma pattuita.

Una volta raggiunto l’accordo, non ti resterà che pagare i creditori per ottenere l’azzeramento di tutti i debiti. Dovrai comunque vendere la casa, ma questa volta lo farai evitando le svalutazioni delle aste e con la certezza di cancellare il debito una volta per tutte.

Nel momento in cui avranno ricevuto i loro soldi, i creditori saranno chiamati a firmare una rinuncia agli atti, con la quale rinunceranno ad avanzare qualsiasi ulteriore pretesa nei tuoi confronti, presente e futura. Si tratta di un documento fondamentale, che segna di fatto la tua uscita definitiva dalla spirale del debito!

 

Come fermare l'asta di un immobile

 

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Noi di Case Italia ci occupiamo di risolvere il problema del debito nel nostro paese. Abbiamo già aiutato tantissime persone e tantissime famiglie a evitare la (s)vendita all’asta della loro casa e a ottenere la rinuncia agli atti.

Portiamo avanti la trattativa con i creditori, azzeriamo completamente il debito e la tua casa la compriamo direttamente noi. Così non devi nemmeno preoccuparti di trovare un acquirente per tempo!

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