Mutuo a tasso fisso o a tasso variabile? | Case Italia

Mutuo: conviene passare dal tasso variabile al tasso fisso?

La Legge di Bilancio 2023 prevede la possibilità di passare dal tasso variabile al tasso fisso senza costi.

Mutuo: conviene passare dal tasso variabile al tasso fisso?

La Legge di Bilancio 2023 prevede, a determinate condizioni, la possibilità per i mutuatari di passare dal tasso variabile al tasso fisso senza costi. A fronte dei costanti aumenti del tasso di riferimento effettuati dalla Banca centrale europea nell’ultimo periodo, questa misura si pone l’obiettivo di tendere una mano alle persone che hanno contratto un mutuo a tasso variabile e si sono trovate a fronteggiare costi più elevati.

Già, ma qual è la differenza tra mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile? Quale conviene di più nel contesto attuale e quali criteri occorre soddisfare per beneficiare di quanto previsto dalla Legge di Bilancio?

Nel post di oggi vedremo di fare chiarezza su questi aspetti, soffermandoci al contempo anche sulle problematiche connesse all’eventualità di perdere la casa all’asta.

Molte persone e molte famiglie in difficoltà hanno visto la loro situazione finanziaria aggravarsi ulteriormente a fronte degli adeguamenti del tasso di riferimento. Fortunatamente vedremo che, per chi rischia il pignoramento della casa, c’è una soluzione che consente di azzerare tutti i debiti subito e una volta per tutte!

 

Come passare dal mutuo a tasso variabile al mutuo a tasso fisso

 

Dicevamo che la Legge di Bilancio 2023 ha introdotto la possibilità di passare dal mutuo a tasso variabile a quello a tasso fisso. Questo, però, a determinate condizioni:

  • L’ammontare del mutuo deve essere inferiore a 200 mila euro;
  • Il mutuo deve essere stato stipulato prima dell’inizio del 2023;
  • Il mutuatario non deve essere in ritardo con il pagamento delle rate;
  • Il reddito ISEE del mutuatario non deve superare i 35 mila euro nel momento in cui presenta la richiesta di rinegoziazione.

Alla luce di quanto appena detto, ci sembra opportuno sottolineare che anche prima dell’entrata in vigore della Legge di Bilancio era possibile chiedere alla banca di rinegoziare il mutuo, con la differenza che quest’ultima non era obbligata a fare concessioni in tal senso. Ora invece, fino alla fine del 2023, gli istituti bancari saranno tenuti ad accettare le richieste di passaggio dal tasso variabile al tasso fisso provenienti dalle persone che soddisfano i requisiti che abbiamo elencato poco sopra.

 

Come stanno andando i tassi dei mutui nel 2023

 

Ora che abbiamo visto come sia possibile passare dal tasso variabile al tasso fisso, non ci resta che stabilire se effettivamente convenga optare per questa soluzione.

Come probabilmente già saprai, gli aumenti del tasso di riferimento che si sono succeduti tra il 2022 e il 2023 sono stati finalizzati a contenere e ridurre l’inflazione in crescita. A metà settembre 2023 la Banca centrale europea ha stabilito il decimo aumento in successione, portando il tasso al 4,5%.

In base all’opinione di alcuni analisti, il tasso di riferimento avrebbe ormai raggiunto il suo tetto massimo ed è improbabile che la BCE deliberi altri aumenti in futuro. Tuttavia, nessuno può sapere con certezza come evolverà la situazione. Quel che è certo è che, per le Banche centrali, il contenimento dell’inflazione è un obiettivo prioritario e introdurre delle variazioni nel tasso di riferimento è il mezzo principale che consente loro di realizzarlo.

 

Passare dal tasso variabile al tasso fisso conviene davvero?

 

Se hai letto le considerazioni che abbiamo fatto nel paragrafo precedente, avrai già capito che stabilire se in questo momento convenga o meno passare dal tasso variabile al tasso fisso è molto difficile se non addirittura impossibile. Tutto dipenderà dall’evoluzione della situazione nel corso dei prossimi mesi. Quello che per il momento possiamo dire è che, secondo le stime della stessa BCE, l’inflazione sembra destinata a diminuire da qui al 2025, ma comunque a un ritmo inferiore di quanto inizialmente preventivato.

In un contesto del genere, caratterizzato da una buona dose di incertezza, il passaggio dal tasso variabile al tasso fisso garantirebbe al mutuatario una maggiore stabilità e una maggiore certezza rispetto all’ammontare delle rate mensili. D’altra parte, se i tassi di interesse dovessero diminuire in futuro, chi ha optato per questo cambiamento si ritroverebbe a pagare un interesse maggiore rispetto a quello di mercato.

A questo proposito, dobbiamo comunque ricordare che i mutuatari hanno a loro disposizione diverse possibilità per rinegoziare le condizioni del mutuo. Tra queste, troviamo certamente:

  • La possibilità di rinegoziare il mutuo con la stessa banca che l’ha concesso a suo tempo. La rinegoziazione può riguardare diversi elementi, come il tasso di interesse, l’ammontare complessivo della rata mensile e la durata.
  • La possibilità di surrogare il mutuo, cioè di trasferirlo presso un nuovo istituto bancario che offre condizioni più favorevoli. È importante sottolineare che, in questo caso, la vecchia banca non può opporsi al trasferimento.

 

La tua casa è a rischio di pignoramento?

 

Gli aumenti del tasso di riferimento operati dalla BCE nell’ultimo periodo si sono manifestati di riflesso anche sui tassi dei mutui ipotecari. Di conseguenza, chi aveva optato a suo tempo per il tasso variabile, in molti casi si è visto aumentare l’ammontare della rata mensile.

Per le persone, le famiglie e le imprese che già prima stavano vivendo una situazione di difficoltà, si è trattato dell’ennesimo fattore che può aver contribuito alla destabilizzazione della loro situazione finanziaria.

Se sei tra coloro che, per questo o altri motivi, rischiano di vedersi la casa pignorata oppure hanno già subito il pignoramento, c’è una cosa importante che devi sapere.

Prima o poi, una casa pignorata finisce per andare all’asta. Il problema è che, nel corso delle aste immobiliari, spesso e volentieri le case non vengono vendute, ma svendute a un prezzo di gran lunga inferiore rispetto al loro valore di mercato.

Tutto questo si traduce di fatto in una perdita ai danni degli ex proprietari, che per di più rischiano di trovarsi ancora fortemente indebitati pur avendo perso la casa! Se il ricavato non basta a saldare tutti i debiti, la parte scoperta, detta anche  debito residuo, continua infatti a pesare sulle spalle del debitore anche dopo l’aggiudicazione.

 

Saldo e stralcio con rinuncia agli atti: la soluzione che azzera il debito

 

Che tipo di mutuo conviene fare oggi

 

Cosa puoi fare dunque se ti trovi in questa situazione e vuoi evitare di restare indebitato per lungo tempo, magari per il resto della tua vita?

Fortunatamente esiste una soluzione alternativa all’asta, che puoi mettere in pratica anche se la tua casa è già stata pignorata. Stiamo parlando del saldo e stralcio con rinuncia agli atti, un sistema che ti permette di vendere la casa evitando la svendita all’asta e di azzerare al contempo tutti i debiti.

Ma vediamo meglio come funziona: invece di stare ad aspettare che la tua casa venga svenduta all’asta, prendi contatto con tutti i creditori coinvolti nella procedura. L’obiettivo? Trovare un accordo con ciascuno di loro che ti consenta di azzerare completamente i tuoi debiti.

Con questo sistema, i creditori dovranno accontentarsi di ricevere meno di quanto gli spetta. Perché mai dovrebbero accettare? La buona notizia è che, con tutta probabilità, saranno propensi a scendere a patti. Le aste sono infatti molto rischiose anche per loro: gli esiti sono incerti, le tempistiche molto lunghe e, di conseguenza, nessuno è in grado di garantirgli se e quando riceveranno indietro i loro soldi.

Con la nostra soluzione avranno invece la certezza di ricevere subito la somma pattuita, senza dover fare i conti con tutte le incertezze della (s)vendita all’asta.

Tu dovrai comunque vendere la casa in modo da poter pagare i creditori. In questo caso però, lo farai con la  garanzia di azzerare tutti i tuoi debiti, senza rischiare di trascinarti in una situazione economica complicata per il resto della tua vita.

Nel momento in cui avranno ricevuto i loro soldi, i creditori saranno infatti chiamati a firmare una rinuncia agli atti, con la quale rinunceranno ad avanzare qualsiasi ulteriore pretesa nei tuoi confronti, presente e futura. Si tratta di un documento fondamentale, che segna di fatto la tua uscita definitiva dalla spirale del debito!

 

Case Italia compra la tua casa!

 

Noi di Case Italia ci occupiamo di risolvere il problema del debito nel nostro paese. Abbiamo già aiutato tantissime persone e tantissime famiglie a evitare la (s)vendita all’asta della loro casa e a ottenere la rinuncia agli atti.

Portiamo avanti la trattativa con i creditori, azzeriamo completamente il debito e la tua casa la compriamo direttamente noi. Così non devi nemmeno preoccuparti di trovare un acquirente per tempo!

Se la tua casa è stata pignorata, non perdere altro tempo! Visita il sito di Case Italia e contattaci! Valuteremo insieme la tua situazione per capire come risolverla nel migliore dei modi.

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